Tolkien: 10 consigli per scrittori

Sapevate che tra le tante cose che ci ha lasciato Tolkien nelle sue opere ci sono anche degli utilissimi consigli per gli scrittori? Scopriamoli insieme!


Ebbene sì, non solo Stephen King col suo “On Writing” e Neil Gaiman con i suoi corsi di scrittura. Anche Tolkien ha qualcosa da insegnare a tutti gli scrittori o aspiranti tali.

Una cosa importante da sapere prima di cominciare è che non è stato proprio Tolkien a indicare questi come consigli. Il decalogo è nato da un’analisi delle sue lettere portata avanti da Roger Colby, il quale ha estrapolato questo elenco da tutte le informazioni che il buon John ha dato nelle sue lettere, così come tante informazioni sul mondo da lui creato e sui suoi personaggi.


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Un tempo disponibile anche sul sito personale di Colby, ora offline, l’articolo è reperibile un po’ ovunque da tutti coloro che lo hanno riproposto in seguito e tra questi non potevo mancare io!

Senza esitare oltre, dunque, ecco a voi i dieci consigli di Tolkien per gli scrittori!

1 – La vanità è inutile

Un consiglio del genere non dovrebbe stupire. Tutti conosciamo l’amore di Tolkien per la semplicità, l’umiltà e i protagonisti dal cuore semplice e altruista. Di certo la vanità non aveva posto nel cuore di Bilbo o Frodo, mentre avvelenava gli animi di personaggi quali Feanor, Melkor e lo stesso Sauron.

Non c’è quindi da stupirsi se uno dei suoi primi messaggi sia quello di non abbandonarsi alla vanità anche dopo che un vostro lavoro (o più) vengono pubblicati.

La verità è che a fronte dei libri che vengono pubblicati sono davvero pochi gli autori che diventano davvero famosi, quindi darsi delle arie non porterà mai a nulla. Così come scrivere con l’unico scopo di diventare famosi non è detto che vi porterà dei risultati. Secondo Tolkien è quindi meglio mantenere sempre un atteggiamento umile.

2 – Scrivere sempre, anche quando è più difficile

Col tempo perderete il conto di ciò che si metterà tra voi e la scrittura. La vita di tutti i giorni, la famiglia, gli amici, il vostro stesso umore, momenti di tristezza, di stanchezza, di esasperazione… voi continuate a scrivere. Sempre.

Non è facile. Per nulla. In tanti basano il loro scrivere sul loro umore ma non dovrebbe essere così. Non si parla di ossessionarsi e vivere solo in funzione di scrivere qualche parola ogni giorno, ma di andare sempre avanti con costanza anche quando ogni speranza è persa.

Gli scrittori che arrivano in cima sono quelli che anche davanti ai rifiuti e alle avversità sono sempre andati avanti. Non dimenticatelo mai.

3 – Ascoltare le critiche di persone fidate

Qui la faccenda si fa spinosa. Chiunque quando leggerà il vostro lavoro avrà delle critiche da fare e chiunque vorrà dire la sua, ma come non si ottiene nulla facendo orecchie da mercante a tutte le critiche che si ricevono, così non si va da nessuna parte cercando di ascoltarle tutte.

Accontentare tutti è impossibile, quindi che fare? Secondo Tolkien, in determinate fasi del proprio lavoro (in particolare quella dell’editing iniziale) è buona cosa avere delle persone fidate alle quali potersi rivolgere.

Queste persone non devono essere per forza amiche. Si può anche avere un editor di fiducia, un gruppo di lettori di cui vi fidate, l’importante è che siano persone in grado di darvi un parere onesto, non qualcuno che vi farà solo complimenti in nome della vostra amicizia. Nel momento in cui trovate qualcuno del genere non solo tenetelo stretto, ma fate tesoro delle sue critiche, per quanto possano fare male.

4 – Scrivi di ciò che ti interessa

Molti dicono: “Scrivi di ciò che sai”. Tolkien corregge. Lui dice: “Scrivi di ciò che ti interessa”.

Per quanto qualcuno possa essere un bravo scrittore dal suo testo non emergeranno emozioni se non ha un minimo di interesse nei confronti degli argomenti trattati dal testo che sta scrivendo. Vi pare?

5 – La poesia può essere il punto di partenza per la prosa

Ecco, qui se anche non avessi scritto nel titolo che i consigli erano di Tolkien si sarebbe capito. Lui, come tanti scrittori inglesi, era un appassionato di poesie e poemi e nel suo caso non c’è nulla di più vero.

Parti intere dei suoi libri sono nate da versi scritti da lui in precedenza e poi rielaborati (Beren e Luthien vi dicono niente?). Per fui se siete amanti delle rime fatevi coraggio e componete, potrebbe anche nascerne il vostro futuro romanzo!

6 – Lasciate spazio agli “happy accidents”

Ossia, lasciate spazio agli incidenti (felici). In che senso? Facile!

Quando scrivete ci sarà sempre quel momento in cui un’idea improvvisa vi balzerà in mente e prenderà posto nella storia, magari mandando all’aria la scaletta che avevate preparato o modificando parte della trama.

Secondo Tolkien non dobbiamo cercare di bloccare questi momenti ma abbracciare queste idee e lasciare loro tutto lo spazio che chiedono, perché è quello che darà alla nostra storia freschezza e movimento. Abbracciate le idee folli e fatele vostre!

7 – Lasciatevi ispirare dai sogni

Qui “sogni” è inteso in due modi. Uno è proprio quello letterale, ossia i sogni che fate mentre state dormendo. Mai pensato di tenere sempre pronto un block notes vicino al letto per segnarvi tutto quello che sognate? Tolkien credeva che fosse il caso.

Con sogni, poi, intende anche i vostri desideri nella vita. Cosa sognate di diventare? Chi sognate di incontrare? Quali luoghi sognate di visitare? Lasciate che queste aspirazioni vi ispirino già prima di realizzarle e il vostro scrivere ne beneficerà.

8 – Usate le persone che conoscete

“Non fate arrabbiare uno scrittore o vi metterà nel suo libro” è un modo di dire abbastanza comune ma di certo successivo all’epoca nella quale il nostro amico John suggeriva di utilizzare le persone che conoscete, quelle che incontrate e quelle che vi vengono descritte come basi concrete per i vostri personaggi.

Quale modo migliore per rendere un personaggio realistico che ispirarlo a una persona che conoscete? Magari una che conoscete bene e che in caso di dubbi sia disponibile a darvi qualche suggerimento riguardo il suo modo di pensare e di agire. Il successo è garantito!

9 – Potresti essere il prossimo autore di successo

Non abbandonare mai la speranza. Non lasciare che il peso dello sconforto abbia la meglio.

Quel libro che stai facendo fatica a finire perché hai perso ogni motivazione potrebbe essere il libro che ti porterà al successo, come no, se non lo finisci non potrai mai saperlo. Insomma, il messaggio è chiaro: non mollare mai, non importa quanto difficile possa essere in certi momenti andare avanti.

10 – Quello che scrivi ti sembrerà banale

Ti stupisci davvero? Lo hai scritto tu. E magari riscritto, e riscritto, editato, corretto, riscritto e riscritto ancora. Ovvio che ai tuoi occhi sembra banale, ma mentre in certi casi ascoltare il tuo istinto ti darà i risultati migliori in altri è proprio meglio non ascoltarla quella vocina nella testa.

Innanzitutto se anche fosse banale cosa vuol dire? Che devi fermarti e non scrivere più nulla? E come pensi di migliorare, allora? Per intercessione divina? Non funziona così.

Ignora quella vocetta che ti dice che quello che scrivi non va bene (a meno che non sia la vocetta di qualcuno di cui ti fidi, punto tre) e prosegui. Solo in questo modo se anche il punto di partenza non era dei migliori il punto di arrivo sarà comunque meglio.


Con questo siamo arrivati alla fine dei consigli del buon vecchio Tolkien. Come molti sapranno di certo la sua scrittura non era priva di difetti (soprattutto se la guardiamo in ottica moderna, abituati come siamo a stili più snelli e leggeri) ma il signore ha passato la sua intera vita con una penna in mano, anche quando hanno cercato in tutti i modi di farlo smettere, quindi di sicuro un insegnamento o due può darcelo, a prescindere dall’apprezzamento personale nei confronti delle sue opere.


Come al solito vi invito a contattarmi qui, su Facebook, Instagram o via corvo se volete approfondire l’argomento trattato o porre dubbi, domande, incertezze e quant’altro!

Grazie per essere arrivati fin qui, ci ritroviamo al prossimo articolo!


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2 pensieri riguardo “Tolkien: 10 consigli per scrittori

  1. Magari sarà anche vero che Tolkien non era privo di difetti, ma non riesco a trovarne XD ok, ragiono con le pastoie del fan, ma come lo fa lui, scrivere tanto, non lo fa nessuno ed è l’unico di cui ho letto anche la prefazione XD

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