Come scrivere un prologo efficace

Il prologo è il benvenuto che la nostra storia da al lettore. Vediamo in pochi rapidi passi come scriverne uno che sia efficace e che sappia catturare l’attenzione!


Bentornati tutti a un nuovo episodio dei Writing Tips di Fros!

Oggi parleremo insieme dei prologhi, quelle scene mitologiche che, col loro apparire, scatenano sempre una guerra molto accesa tra il pubblico. C’è infatti chi li ama, chi li odia ma li legge e chi li salta direttamente senza pensarci due volte.

Io in generale li leggo e li apprezzo, faccio parte di coloro che non si scandalizzano quando si trovano davanti un prologo, però anche in questo caso la differenza tra prologhi scritti bene e scritti male si vede.


scrivere_prologo_efficace


Come ho già accennato in questo articolo, I 10 modi peggiori per iniziare un romanzo, è bene sapere che a livello professionale in genere i prologhi sono mal visti. Questo però non vuol dire che non troverete mai pubblicato un romanzo con un prologo. Perché? Perché la scrittura non è un mestiere fatto di assoluti.

Vediamo quindi come scrivere un prologo che non faccia scappare nessuno e che anzi attiri l’attenzione del lettore!


1- Deve essere breve

Un buon prologo va dalle cento alle cinquecento parole. In alcuni casi può arrivare anche a un massimo di mille, ma non deve mai essere più lungo degli altri capitoli della storia.

Alla fine un prologo altro non è che una veloce introduzione alla storia, non potete permettervi di annoiare il lettore prima ancora del primo capitolo! Ricordate sempre che un lettore annoiato è un lettore perso!

2- Niente infodump

Se la vostra idea è quella di usare il prologo per buttare lì tutte le informazioni che non volete dare nel corso della storia per evitare il rischio di infodump durante il racconto, allora posso già vedere i lettori in fuga.

L’infodump è da evitare sempre e comunque. Ancora di più se è il primo incontro che avrete col lettore. Non esiste una scusa valida per riversare una valanga di informazioni in un unico capitolo, neanche se ai vostri occhi è fondamentale!

3- Deve essere diretto

Niente giri di parole, niente lunghe descrizioni, niente perdite di tempo. Mentre un capitolo può avere un ritmo più rilassato o essere di transizione il prologo non si può permettere nulla del genere.

Fondamentale è capire che come ogni parte del racconto ha un suo scopo: in questo caso parlare di qualcosa che deve a tutti i costi precedere l’inizio della storia per un motivo o per un altro. Lasciamo quindi da parte la bellezza del paesaggio e concentriamoci sull’avvenimento portante di tutta la vicenda.

4- Deve ricollegarsi alla storia

Questo punto mi sembra assai banale, ma è sempre meglio specificare. Ovviamente il prologo deve ricollegarsi alla storia, ma in che modo? Questo sta a voi deciderlo.

Può essere un evento accaduto anni prima che però ha messo in moto tutta la faccenda, può mostrarci un avvenimento importante ai fini della trama ma dal punto di vista di qualcuno che poi non apparirà nella storia in sé o che non è il protagonista, può anche sembrare del tutto scollegato e acquistare senso solo dopo un certo numero di capitoli, basta che in qualche modo sia importante per lo sviluppo della storia!

5- Deve essere separato dalla storia

Il capitolo uno non deve mai sembrare il continuo diretto del prologo.

Inserite un salto temporale, anche solo di qualche ora, cambiate luogo geografico, cambiate protagonista oppure cambiate tutto, l’importante è che ci sia un qualche stacco, perché altrimenti non avete bisogno di un prologo, ma al massimo di un primo capitolo un po’ più lungo.

6- Deve essere solo uno

Tassativo. Su questo non si discute. Se cominciamo a mettere prologo, introduzione, prologo 2 e così via il lettore sarà perso in partenza.

Io stessa, potendo, scriverei prologhi per i miei prologhi. Eppure già uno può essere di troppo. A volte mettersi un freno è solo un beneficio per tutti, in primis per la vostra storia!


Questi sono senza dubbio i punti fondamentali per scrivere un buon prologo. Ma voglio darvi un piccolo aiuto extra. Ho già detto che io di solito amo i prologhi, eppure ne ho trovati più volte che mi hanno fatto abbandonare la lettura. Quando questo capita anche a voi fermatevi un attimo e segnatevi tutto quello che secondo voi non va, non c’è scuola migliore che scoprire cosa vi fa storcere il naso per capire cosa dovete evitare di scrivere!

Detto questo, come sempre vi ringrazio per essere passati dal mio blog! Spero che questa lettura vi sia stata utile e che troverete degli spunti che possano aiutarvi a migliorare le vostre storie.


Se volete approfondire l’argomento o discuterne non esitate a lasciare un commento!

Se invece siete tra quelli che i prologhi li saltano a prescindere, allora beh… sappiate che vi fisso con disapprovazione.

In ogni caso vi do appuntamento alla prossima settimana con un nuovo episodio dei Writing Tips!

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3 pensieri riguardo “Come scrivere un prologo efficace

    1. Penso che se il tuo dubbio è come coinvolgere il lettore, dovresti prima individuare quale sia il tuo lettore tipo. Solo allora saprai cosa cerca e come guadagnare la sua attenzione. Per quanto si possano seguire delle linee guida rimane sempre il gusto soggettivo della persona con cui fare i conti!

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