Le tre regole dello scrittore

La scrittura ha moltissime regole anche solo se pensiamo a quelle grammaticali. Ma esistono regole per gli scrittori? Sì, e sono tre!


Dopo avervi sommersi di infiniti elenchi da dieci o dodici punti ciascuno sono lieta di offrirvi una lista breve, concisa e soprattutto concreta di quelle che sono le regole dello scrittore.


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Non pensate che non vi veda già storcere il naso. Regole? Per scrittori? E quali saranno mai? Dedica sempre il tuo primo libro pubblicato a “tutte le persone che hanno sempre creduto in me”?

Beh, non sarebbe una cattiva idea aggiungere anche quella, ma no. In realtà sono tutte molto più utili da sentirsi dire almeno una volta. Proseguite e leggete coi vostri occhi!


Regola numero uno: studiate le regole per poterle piegare alle vostre necessità

Come ho detto nell’incipit dell’articolo, la scrittura ha delle regole. Queste si applicano alla grammatica (uniche regole imprescindibili se volete scrivere un libro), ma anche alla struttura, ai contenuti, alla forma, alla creazione dei personaggi, alle descrizioni.

Iniziamo col dire che tantissimi autori sono diventati famosi senza sapere assolutamente nulla di tutte queste regole (a parte quelle grammaticali, ovvio). Ma ancora più autori si sono presi la briga di studiarle, quelle regole.

Volete un esempio? Fatevi un giro su questo tag del blog. Tutte quelle che sto raccogliendo coi miei articoli sono queste famose “regole” che sarebbe opportuno conoscere -anche solo per sentito dire- quando si decide di mettersi a scrivere un po’ più seriamente.

Ma, e qui arriva la mia parte preferita, la vera utilità di queste regole non è quella di mettere paletti ovunque e impedire di scrivere in piena libertà. Al contrario! Ciò a cui servono davvero è dare una sorta di struttura di base che poi noi pieghiamo al nostro volere. Un po’ come fanno gli avvocati davvero infami con la legge.

Se volete un esempio concreto potete leggere questo articolo. Qui dico chiaramente che per usare bene i clichè bisogna conoscerli. Se si infrange una regola con consapevolezza -nel mondo della scrittura- si possono spesso ottenere dei risultati migliori che seguendola alla lettera.

Quindi la regola numero uno è appunto studiare le regole della scrittura così da poterle piegare con consapevolezza alle proprie necessità, piuttosto che lasciare che ci limitino!

Regola numero due: nella scrittura non esistono “sempre” e non esistono “mai”

Se ragionate in assolutismi vi state precludendo qualcosa. Questa è una buona massima per la vita in generale, ma anche per la scrittura.

Se partite dicendo “non scriverò mai questa cosa” oppure “nelle mie storie ci sarà sempre questo elemento” vi state togliendo da soli la possibilità di sperimentare o magari state forzando un elemento in una storia che ne farebbe tranquillamente a meno.

La scrittura ha dalla sua una potenza che non bisogna mai sottovalutare. Permette di raccontare cose che non sono mai successe convincendo le persone del contrario, permette di narrare fatti realmente avvenuti dipingendoli coi colori della fantasia, di fatto, permette di fare qualunque cosa, basta che alla base ci sia la volontà di farlo.

Volete un esempio concreto? Anche il semplice pensare “voglio finire sempre tutto quello che inizio a scrivere” può alla lunga giocare contro di voi. Capita a tutti di imbarcarsi in un progetto che non porta da nessuna parte, a quel punto metterlo da parte anche a metà e concentrarsi su qualche altra cosa potrebbe essere l’idea migliore. Costringersi ad andare avanti solo a causa di un sempre dettato da voi stessi può solo farvi del male.

Dall’altra parte, convincervi che non farete mai qualcosa può avere lo stesso effetto deleterio. Ogni autore sa che ad un certo punto i suoi personaggi inizieranno a muoversi per conto loro. Perché precludersi determinate tematiche a tutti i costi se la trama le richiede?  Volete davvero privare una vostra storia di qualcosa di cui ha bisogno per un banale mai che esiste solo nella vostra testa? La cosa più semplice è rendersi conto che se qualcosa non è davvero nelle vostre corde, semplicemente vi verrà naturale evitarla anche quando scrivete!

Regola numero tre: non mollare

Scrivere non è facile. Se qualcuno vi ha detto il contrario, mente. Scrivere può diventare più semplice con la pratica o una volta trovato il proprio metodo, ma non diventa mai davvero facile.

Il problema delle cose non facili è che la tendenza a mollare è alta. Soprattutto quando oltre a scrivere dovete anche lavorare, pensare ai vostri amici, alla vostra famiglia, ai vostri hobby e alle vostre passioni.

Potete anche prendervi una pausa quando il momento non è dei migliori, ma ricordatevi di non mollare mai. Nei momenti più bui, quelli di maggiore stress, ricordatevi perché avete iniziato, ripensate a quando scrivere vi ha reso davvero felici e sappiate che come lo ha fatto una volta può farlo ancora.

Se continuate ad andare avanti è sicuro che arriverete da qualche parte, se invece vi fermate e mollate, tutto quello che vi rimane è il rimpianto di non aver ottenuto ciò che speravate.

Ricordate che anche una riga al giorno conta come andare avanti, che ogni critica è un’opportunità di crescita e che ogni periodo di pausa può servire a ricaricare le batterie per poi ripartire non appena si ha per le mani l’idea giusta!

Con questo siamo arrivati alla fine! Come vedete, per gli scrittori le regole sono molto meno numerose che per la scrittura, ma non per questo meno importanti.

Sentitevi liberi di osare, sentitevi liberi di sperimentare e soprattutto sentitevi liberi di fallire! Nella maggior parte dei casi sarete voi il vostro giudice più severo, non avete altro da temere!

Spero che questo articolo vi sia stato utile e vi abbia dato una spinta in caso ce ne fosse il bisogno! Se volete approfondire la questione sentitevi liberi di contattarmi qui, via mail o sui commenti di Facebook!

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2 pensieri riguardo “Le tre regole dello scrittore

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