Perchè scegliere uno pseudonimo?

Pubblicare col proprio nome o utilizzarne uno fittizio? Ecco come si destreggiano gli autori! 


Pseudonimo, Alias, Nome Finto, Nome di Penna (dal francese, nom de plume). Chiamatelo come volete, il succo è sempre quello: un nome fittizio creato da un autore per pubblicare le sue opere. Ormai affiancato ai nickname che la gente usa sulle varie piattaforme, non è un fenomeno nuovo o sconosciuto.

Come per ogni fenomeno della vita di tutti i giorni, i pareri al riguardo sono contrastanti. C’è chi dice che sia un inutile abbellimento e chi ritiene che invece possa servire al suo scopo.

Fortunatamente noi non siamo qui per decidere chi abbia ragione, ma solo per esaminare i fatti in modo da poter trarre ognuno le proprie conclusioni.


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Partiamo quindi dalla base, la domanda che tutti si pongono quando viene presentata la questione:

Perché usare uno pseudonimo?

I motivi, in realtà, sono molti.

1- Voglio pubblicare un libro ma non voglio che venga ricondotto a me.

Se il concetto vi sembra strano posso assicurarvi che non lo è. Ci sono un milione e più di motivi per cui una persona può voler tenere il suo nome separato da una storia che ha scritto e pubblicato. Magari per questioni lavorative, questioni di immagine, questioni morali (mamma non vuole sapere dove avete imparato tutte quelle cosacce di cui parlate nel vostro romanzo erotico, e di sicuro non lo vuole sapere la vostra cara nonnina!), o banali questioni di privacy.

Essere orgogliosi del proprio lavoro e volerlo vedere pubblicato non equivale sempre a voler vedere il proprio nome stampato sulla copertina. Se passate la vita a lavorare per ottenere una posizione di rilievo in ambito lavorativo non volete che il romanzo che avete pubblicato da giovani riaffiori per rovinarvi la fama. Se siete persone riservate l’idea che qualcuno possa riconoscere il vostro nome e fermarvi per strada potrebbe anche non piacervi. In certi casi la scelta di uno pseudonimo è quasi obbligata.

2- Voglio pubblicare un libro ma non mi piace proprio il suono del mio nome.

I genitori possono diventare infami quando è il momento di dare un nome ai propri figli, e mentre c’è qualcuno che potrebbe volerci scherzare su ci sono altre persone che se ne vergognano a morte. Quando di cognome fai ‘Maialino’ e i tuoi genitori decidono bene di chiamarti ‘Rosa’ la situazione può degenerare molto e molto velocemente.

Per farvi un esempio estremamente concreto, questo è il motivo per cui io non pubblicherei mai usando il mio vero cognome (mi spiace papà). Non che sia io la Rosa Maialino in questione, il mio nome e cognome non richiamano a nulla di ironico neanche lontanamente, ma il mio cognome è impossibile da pronunciare correttamente per chiunque abiti al di fuori di Torino (motivo per cui ho così tante amiche torinesi). Non esiste che passi una eventuale carriera da autrice come ho passato le scuole superiori, ossia correggendo costantemente chi pronunciava male il mio cognome. Non esiste proprio.

3- Un altro scrittore famoso ha un nome simile al mio.

Sapete qual è il vero nome di J.K. Rowling? Joanne Rowling. Ha aggiunto la K (dal nome di sua nonna, Kathleen), ma tolta quella lettera è il suo vero nome. Questo vuol dire che qualsiasi altra Joanne Rowling al mondo non potrà mai pubblicare usando il suo vero nome per via dell’assonanza con quello della famosa autrice.

La cosa buffa è che se pure volessi pubblicare col mio vero nome e cognome non potrei, proprio per questa ragione. Da qualche parte in Italia una donna ha pensato “non mi importa di dover correggere il mio cognome ogni volta, pubblicherò col mio vero nome!” e mi ha fregato l’esclusiva. Beh, complimenti per il coraggio!

4- Scrivo cose molto diverse tra loro e non voglio confondere i miei fan.

Torniamo alla sopracitata J.K. Rowling. Col suo nome ha pubblicato Harry Potter e la saga ha avuto talmente tanto successo che tutti la associano automaticamente a lei. Ma lei aveva altre storie che voleva scrivere, storie per un pubblico più adulto, storie senza magia e senza emotivi ragazzini sfregiati (Serpeverde, presente). Come fare? Semplice, ha pubblicato gli altri libri con uno pseudonimo, Robert Galbraith, e sebbene tutti sappiano che in realtà è lei la scelta ha comunque avuto i suoi risultati.

5- Scrivo di tematiche delicate e non voglio rischiare rappresaglie.

Esporsi al grande pubblico ha sempre dei rischi. Negli ultimi anni soprattutto gli utenti dei social media stanno diventando spietati e il rischio di rappresaglie contro l’autore di libri ritenuti scomodi o troppo delicati è sempre dietro l’angolo. In questo caso non c’è da stupirsi se un autore sceglie di pubblicare con un nome finto e tenere segreta la sua identità. Pensate solo per un attimo a quanti insulti si è presa Nadia Toffa dopo la sua infelice uscita editoriale (che pure ha venduto un sacco), l’opinione pubblica sa essere spietata e non tutti sono in grado di sopportarne il peso.

6- Così suona meglio.

Pubblicare un libro è anche marketing. Non devi vendere solo la tua storia, ma anche la copertina, il titolo e inevitabilmente anche il nome dell’autore. Ora potete sedervi davanti a me e sostenere per due ore la vostra tesi secondo cui se anche Stephen King si fosse chiamato Tonino da Cicoria i suoi libri avrebbero venduto allo stesso modo. Potete magari convincere qualcuno meno avvezzo a pensare in termini di vendite, ma io ho studiato marketing, non potete fregarmi. Se il signor King non avesse avuto la fortuna di avere un nome così accattivante avrebbe dovuto inventarsi anche quello.

In altri casi invece quello che si vuole ottenere è un nome che suoni più in sintonia col genere che si sta pubblicando. Il pubblico trova più convincente un romanzo rosa scritto da Amanda Dale che uno scritto da Terenzio Maggiore. Allo stesso modo, un saggio sull’antica Roma scritto dal buon Terenzio Maggiore è (a un primo impatto) più convincente di uno scritto da Amanda Dale.

Se poi siete in grado di andare oltre alla copertina allora congratulazioni, fate parte del 5% del mercato editoriale e probabilmente le case editrici vi odiano.

7- Mi piaceva così.

Magari il vostro nome reale non ha nulla che non va, non vi dispiace neanche che la gente riconduca a voi i vostri libri e l’editore a cui vi siete rivolti sostiene che potrebbe funzionare anche per il marketing. Ma a voi piace di più l’idea di crearvi uno pseudonimo e pubblicare così.

Che c’è di male, insomma? Avete inventato un libro intero, potrete inventarvi anche il nome con cui pubblicarlo!


Scegliere uno pseudonimo, tuttavia, non è per nulla facile come possa sembrare. Già scegliere un nickname di cui non ci vergogneremo nel giro di tre mesi è complicato, figurarsi trovare il nome perfetto per presentare al grande pubblico le vostre storie!

Vediamo quindi:

Come scegliere uno pseudonimo?

Alcuni dei seguenti consigli sono piuttosto banali, altri un po’ meno, dipende tutto dal vostro livello di familiarità con questo mondo, ma basta indugi!

1- Chi voglio rappresentare con questo pseudonimo?

Una persona giovane? Una persona più avanti con gli anni? Un uomo? Una donna? Un animale domestico? A voi la scelta, ma ricordate che questo non è un dettaglio da ignorare.

2- Il nome è adatto per il genere che scrivo?

Come ho accennato sopra ci sono nomi più adatti di altri ad alcuni generi. Fate le vostre ricerche e tenete in considerazione questo punto soprattutto se pensate che vi concentrerete su un genere in particolare.

3- Questo nome è simile a quello di un personaggio famoso?

Non parlo solo di scrittori, ma di qualsiasi personaggio già famoso. Se la gente inserisce il vostro pseudonimo nella barra di ricerca di Google il primo risultato dovete essere voi, non un calciatore, un politico o una cantante degli anni ‘80.

4- Il nome potrebbe essere usato come dominio per il mio sito?

Ecco una questione un po’ più tecnica. Di base si appoggia molto sul punto precedente: il vostro alias deve rimandare solo ed esclusivamente a voi, per cui quando potrete crearvi un vostro sito internet il dominio (ossia il nome che darete al sito) deve corrispondere al vostro nome ed essere libero. Se anche il più sconosciuto dei giocatori di curling al mondo ha il vostro stesso nome e si è fatto un sito usandolo, allora il vostro nome non va bene.

5- Il nome è facile da ricordare e da scrivere?

Ci saranno sempre le persone che entrano in libreria a chiedere “Sequestro un uomo” di Primo Levi, non rendiamogli la vita ancora più difficile scegliendo di pubblicare un libro sotto lo pseudonimo Pdor Figlio di Khmer. Noi vogliamo che il pubblico si ricordi quante e quali lettere ci sono nel nostro nome, o come fanno a cercarci (e trovarci) on-line?


È stato più facile scegliere il vostro nickname su Wattpad, eh?  Beh, nulla vieta a chi semplicemente vuole registrarsi su un sito di fanfiction di fare questo stesso ragionamento. Potete scegliere il primo nome che vi viene in mente per registrarvi e cominciare a postare il più in fretta possibile o potete prendervi qualche minuto in più e inventarvi qualcosa di particolare, nessuno vi obbliga a fare una o l’altra cosa! Ricordate però che anche sul sito di storie più infimo un nome accattivante vi garantirà qualche visita in più di Caterina14587.


Per concludere vi allego un simpatico elenco di siti che potete usare per creare il vostro nuovo pseudonimo o semplicemente il nome per qualche vostro personaggio!

Fakenamegenerator, sul quale oltre al nome vi viene offerta un’intera scheda del personaggio associato, il tutto in maniera randomica. Data di nascita, residenza, luogo di nascita, insomma una specie di carta d’identità associata al nome!

Siete alla ricerca di un nome da epoca vittoriana? Victorian Names fa al caso vostro!

Ingesanagram non è un generatore di nomi, ma in base al nome che inserite vi fornisce tutti gli anagrammi possibili. Nota importante, potete selezionare la lingua, quindi potete anche ottenere dei nomi italiani! Voci dicono che sia proprio il sito usato da Tom Riddle per scegliere il nome Lord Voldemort.


E con questo siamo giunti alla fine! Fatemi sapere se ne avete cavato fuori qualcosa di buono, se voi scrivete con uno pseudonimo o se preferite usare il vostro nome vero e perché! Spero l’articolo vi sia stato utile!

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3 pensieri riguardo “Perchè scegliere uno pseudonimo?

  1. Adoro! L’ho fatto inconsciamente ma ho seguito tutti i tuoi punti (per fortuna).
    Nel mio caso il mio pseudonimo è il nome e cognome della protagonista del libro. Molte persone che l’hanno letto hanno apprezzato questo particolare dicendo che rendeva il tutto piuttosto metafisico. L’ho scelto riprendendo il nome di Joseph Merrick (l’uomo elefante); una storia che mi ha sempre affascinato per il disadattamento sociale in cui versava quest’uomo.
    Quando sono andata a creare il mio pseudonimo ho fatto una ricerca su internet scoprendo che esiste già una “Jane Merrick” che è una giornalista abbastanza famosa, quindi m sono ritrovata a dover aggiungere il secondo nome “Fade” (che è il soprannome che danno alla protagonista del mio libro LOL) per rendermi “distinguibile” da lei.
    Grazie per questi consigli, sicuramente saranno utili ad altri autori come me!

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