I consigli di scrittura di Stephen King

Dopo anni di onorata carriera, Stephen King è di certo una fonte a cui appoggiarsi se cerchiamo consigli per lanciarci o restare a galla nel mondo della scrittura. Vediamo cos’ha da dire!


Nato nel 1947 e pubblicato nella prima volta nel 1974 con l’ormai celebre “Carrie“, Stephen King è uno degli autori più influenti e prolifici del XX e XXI secolo.

Oltre a una lunga serie di romanzi (autoconclusivi e non) e raccolte di racconti, nel 2000 King ha pubblicato “On Writing“, un volume che a metà tra un’autobiografia e un manuale di scrittura racconta il suo approccio all’arte e il suo percorso verso l’affermazione come scrittore di fama mondiale.

La sottoscritta non solo ha letto, riletto e letto ancora “On Writing“, ma ha anche deciso di riprenderlo in mano di recente per riassumere il suo contenuto in quella che possiamo chiamare una guida per scrittori, il tutto per voi, lettori di questo blog.

Quindi, senza esitare, vediamo cos’ha il buon Stephen da raccontarci sul mondo della scrittura.


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15 consigli per scrittori

  • Leggi molto. So benissimo che questa frase ormai l’avete sentita ripetere fino alla nausea, ma anche lui è d’accordo al riguardo. In particolare:

“Leggi per il piacere di farlo e vedrai che comunque imparerai da ciò che leggi, più di quanto pensi.”

  • Scrivi molto. Anche questo, ormai, lo avrete sentito fino a esserne stanchi, eppure eccolo qui. In particolare, Stephen King sostiene che bisogni scrivere tutti i giorni, creando così un ritmo che ci aiuterà a procedere nella scrittura delle nostre storie.
  • Scrivi ciò che ami leggere. Scrivere è un mestiere difficile e pieno di intoppi, almeno nella scelta di cosa scrivere, quindi, Stephen suggerisce di aiutarci scegliendo di parlare di argomenti che ci appassionano e che conosciamo bene.
  • Non seguire le mode. Diretto seguito del consiglio sopra c’è questo. Secondo King non bisogna imporsi di scrivere qualcosa solo perché pensiamo che “venderà” o che piacerà di più alle persone. Seguire questo ragionamento indica solo che ci troveremo fossilizzati su una storia che non amiamo e, oltre che a fare fatica a scrivere, se arriveremo alla fine i risultati positivi non sono comunque garantiti.
  • Liberati dalla paura e dall’ostentazione. Stando a quanto scritto su “On Writing” sia la paura di non essere capiti dai lettori, sia la voglia di mettersi in mostra per la propria bravura, non hanno posto nella carriera di uno scrittore.
  • Accetta di non poter accontentare tutti. Ci saranno sempre persone a cui non piace quello che scriviamo, è un dato di fatto, ma non è un buon motivo per fermarsi. Come ci sono persone a cui non andremo mai bene ci saranno quelle che ci adoreranno.
  • Non fermarti davanti ai dubbi grammaticali. L’editing e la correzione di bozze sono lì apposta per correggere gli errori in un secondo momento. Quando si è in fase di stesura importa solo una cosa: scrivere.
  • Trova il ritmo della storia. Una buona storia non deve essere nè troppo concitata nè troppo lenta, bisogna trovare il ritmo giusto per ogni scena, e non è detto che arrivi subito, potrebbe servirci una revisione per trovare quello migliore.
  • Scrivi da solo. La prima stesura deve essere fatta di getto, senza perdere tempo a coinvolgere altre persone. Una volta completata la prima bozza sarà il momento di…
  • Fare una pausa. Una volta finito di scrivere un testo, questo va lasciato a “riposare”. King consiglia di far passare almeno sei settimane in cui la prima bozza viene messa da parte e “dimenticata”, così da rinfrescare la mente prima dell’editing.
  • Taglia senza pietà. In “On Writing” viene detto che, dopo averlo rimaneggiato una prima volta, il testo dovrebbe essere almeno il 10% più corto. Quindi armiamoci di cesoie e partiamo!
  • Fai ricerche. Una volta scritta la prima bozza è il momento di andare a liberarsi di tutti quei dubbi che durante la stesura ci sono rimasti sulle parti più tecniche della nostra storia. Infatti la ricerca è molto importante per risultare accurati in quello che si vuole raccontare.
  • Crea un tuo gruppo di Beta-Reader. Devono essere pochi, e devono essere persone di cui ti fidi. Qualcuno che sai non avrà problemi a criticarti in maniera oggettiva se fosse necessario. Loro sono un punto di partenza molto prezioso, forse il più importante.
  • Scrivi per te. Stephen ripete innumerevoli volte che bisogna scrivere per se stessi, non per i soldi o per la fama. Dice anche che, se si è degli scrittori validi, basterà scrivere per sè per arrivare al successo, così come è stato per lui. Facile dirlo dall’alto di una carriera come la sua, certo, ma è altrettanto vero che scrivendo ciò che davvero ci appassiona è più facile andare avanti e portare a termine i propri progetti.

“Ho scritto per il piacere di scrivere, per la gioia pura che ne ricavo. E se puoi farlo per il piacere, puoi farlo per sempre.”


Anche per questa “puntata” siamo giunti alla fine.

Cosa ne pensate dei consigli che ho estrapolato per voi da “On Writing“? Sappiate che sono solo un numero minimo rispetto a tutto quello che potete imparare da quel libro, quindi vi consiglio davvero di leggerlo. Io, per esempio, mi trovo tantissimo nel metodo di King. Fatemi sapere con un commentino qui o su Facebook cosa ne pensate voi, se siete d’accordo o se il vostro metodo personale è invece agli antipodi!


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