Ho scritto mille parole al giorno per un anno

Nel 2020 ho intrapreso un esperimento di scrittura: scrivere mille parole ogni giorno. Questo ne è il resoconto.

Quale modo migliore per iniziare il 2021 che parlare di come si è concluso il 2020? Insomma, a parte il ritorno della peste bubbonica per alcuni di noi non è stato poi un anno malvagio. Isolamento forzato, divieto di contatto umano, distanziamento… per un Animale Asociale è il paradiso!

Questo, però, non potevo saperlo quando il primo Gennaio 2020 ho deciso quali sarebbero stati i miei propositi per l’anno nuovo. Oltre alle solite cose, tipo “mangiare meglio” con ancora la cena del veglione che ci rigira nello stomaco e “bere più acqua” (questo lo consiglio: facile da mettere in pratica e da molte soddisfazioni!) mi è venuto in mente questo:

Scrivere un po’ tutti i giorni

Inutile dire che la mia mente da procrastinatrice seriale era già certa che nel giro di una settimana me ne sarei dimenticata.

Invece dopo due settimane ho dovuto modificare il proposito in:

Scrivere minimo mille parole tutti i giorni.

Ce l’ho fatta? Sì. Lo rifarò? Mai più nella vita.



Un po’ di numeri

Iniziamo con questi, che non si sbaglia mai.

Tranne un unico giorno, in cui ho scritto 712 parole, ho sempre scritto minimo mille parole ogni giorno. Il massimo che ho raggiunto sono state settemila in una giornata di particolare ispirazione.

In totale, alla fine dell’anno, sono arrivata a 715.118 parole in totale.

Ho concluso cinque romanzi, uno dei quali iniziato l’anno precedente, partecipato al Writober e al NaNoWriMo, entrambe iniziative molto stimolanti che potete cercare su Google e, in generale, passato molto tempo col sedere piantato davanti al pc.


Lati positivi

Ecco un breve elenco delle cose belle che questa esperienza mi ha portato.

  • Scrivere è il modo migliore per migliorare il proprio stile. Arrivata alla fine dell’anno la mia scrittura ha fatto un salto avanti impressionante.
  • Si diventa più veloci. Avendo poco tempo ho dovuto imparare a sputare fuori mille parole in circa 45 minuti, a volte anche 30. Sì, è possibile riuscirci. Più in generale, vi insegna a gestire al meglio il vostro tempo.
  • Vi metterete in testa che la “voglia” di scrivere è solo un mito e che si può riuscire a farlo senza problemi anche quando si pensa di non avere voglia.
  • Si riesce a concludere molto. Se anche siete autori prolissi, almeno un paio di romanzi riuscite a concluderli.
  • Arrivare a fine anno con 366 giorni di scrittura alle spalle crea una strana cappa di soddisfazione nella quale crogiolarsi.
  • Potete usare questa esperienza per impressionare i vostri amici o motivarli a seguire il vostro esempio.

Lati negativi

Sì, ci sono anche questi.

  • Se avete anche un lavoro, non avrete molto tempo per fare altro.
  • Stanca. Stanca davvero tanto. Vi verrà a noia la scrittura, la vostra storia e i vostri personaggi.
  • Le idee cominceranno a scarseggiare e dovrete improvvisare.
  • Non c’è tempo per pensare all’editing.
  • La scrittura diventa un compito e perde un po’ della sua magia (che comunque ritroverete nel momento in cui, finito tutto, vi rilassate).

Forse ha aiutato che io abbia deciso di iniziare questo progetto nell’anno della quarantena, ma avendo comunque continuato ad andare a lavoro tutto il tempo non è stato semplice come si potrebbe pensare.


Come riuscirci?

Se nonostante i lati negativi volete lanciarvi anche voi in questa esperienza, ecco qualche consiglio per portarla a termine.

  1. Le emozioni non hanno posto. Ci saranno giorni in cui proprio non ve la sentite, in cui la vita vera peserà di più, in cui a lavoro le cose vanno male o avete problemi di qualsiasi genere. Voi comunque spegnerete il cervello, vi metterete davanti al pc e scriverete.
  2. Parlate alla gente della vostra iniziativa. Dirlo a tutti vi metterà davanti delle persone che vi sproneranno a fare del vostro meglio.
  3. Scegliete un numero di parole per voi realistico. Non sforzatevi di arrivare a mille se il massimo che potete fare è 500. Io ho scelto mille perché dopo i primi giorni ho visto che arrivavo a tanto senza troppi problemi.
  4. Tenete un resoconto preciso di quello che scrivete e pubblicatelo. Ogni sera contavo le parole scritte quel giorno, le segnavo sulla mia agenda e pubblicavo la foto su Instagram. Anche avere della gente che seguiva i miei aggiornamenti ha aiutato molto!
  5. Organizzate la vostra giornata e la vostra scrittura. Una scaletta è fondamentale in questo caso, ma anche sapere che se avete impegni per tutta la giornata vi servirà svegliarvi un’ora prima per buttare giù la dose di parole quotidiana.
  6. Tutto conta. Una storia, un capitolo, un articolo di un blog, un raccontino giusto per tenervi impegnati… Tutto!

Insomma, è un po’ come chiudersi in collegio da soli.

Posso garantirvi che è fattibile. Magari non sempre piacevole, ma del tutto realizzabile.


Lo rifarò?

In breve, no.

In lungo, ecco le mie considerazioni generali.

Questa esperienza è stata davvero preziosa. Mi ha insegnato molto. Innanzitutto è stato importante per me mostrarmi che potevo farcela. Ho imparato che non esiste il “non ho tempo per scrivere” ma che è solo una questione di determinazione e routine.

L’anno passato a scrivere, però, è stato stancante e impegnativo. Non mi sono mai presa una pausa. Ho scritto il giorno del mio compleanno. Ho scritto il giorno che mio fratello è finito in ospedale. Mi sono svegliata alle sei per scrivere nelle giornate in cui sapevo di essere impegnata fino a sera. Di sicuro richiede un livello di dedizione molto elevato e altrettanta concentrazione, le quali alla fine diventano pesanti.

Se non ci fosse stata la quarantena sono certa che sarei riuscita comunque ad arrivare alla fine, non è stato quello a spingermi, quanto il quotidiano stupore di trovarmi (proprio io, quella che rimanderebbe qualsiasi cosa) ogni giorno a portare avanti il progetto con determinazione e precisione.

Credo che la soluzione migliore, tanto per cambiare, stia nel mezzo.

Ora sto usando il mio tempo per riposarmi, recuperare delle letture rimaste indietro e giocare un po’ di videogiochi, ma soprattutto preparare la scaletta per la prossima storia. Una volta finito questo lavoro, poi, tornerò a scrivere minimo mille parole al giorno finché non avrò finito la storia a cui inizierò a lavorare. Direi che è un compromesso accettabile!


Voi cosa ne pensate? Vi interesserebbe tentare un esperimento simile o preferite affidarvi al buon caro vecchio metodo dell’improvvisazione?

Se avete altre domande/dubbi al riguardo non esitate a contattarmi su Facebook, Instagram o qui sul blog!


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Un pensiero riguardo “Ho scritto mille parole al giorno per un anno

  1. Sono uno che improvvisa, ma durante il Nano ho cicciato fuori 130 mila parole! Quindi niente è impossibile, con una buona organizzazione. Perché improvviso organizzo e, avendoti comunque avuta sott’occhio tutto il tempo in cui hai sperimentato questa cosa, mi è venuta la voglia matta di provarci anche io XD avendo appena letto la tua testimonianza, mi sono detto che forse posso farcela!

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