Cerco un beta reader. Anzi no, un correttore di bozze. Ma vorrei anche qualcuno che possa editare il mio romanzo. E per l’impaginazione come facciamo? Se anche nella vostra testa c’è parecchia confusione, ecco un articolo pronto ad aiutarvi!
Il mondo della scrittura è vasto e variegato. Questa affermazione può riferirsi sia ai molti generi e stili che uno scrittore può approcciare, sia alle molte professioni che ci gravitano intorno.
Editori, scout, agenti letterari, certo. Ma anche addetti alla pubblicità, ai social media, tipografi e tutti coloro che si occupano del testo prima che venga stampato. Prima ancora che venga inviato a un editore.
Su molte figure non è difficile indagare.
Molte di queste lavorano per le case editrici. Chi corregge, esamina, impagina e poi stampa il libro che viene selezionato da queste ultime è parte di una macchina ben oliata che va avanti da secoli.
Col tempo, ma soprattutto con il diffondersi del self publishing, molte di queste figure si sono staccate dalle case editrici, e con il nascere di case editrici minori il lavorare in autonomia in certi settori è diventata l’unica garanzia di poterci lavorare, dato che molto del personale di alcune CE ormai è composto da freelancer.
Ma come possono queste figure essere utili agli autori che si sono lanciati nel self publishing? E soprattutto, quali sono queste figure? Impariamo a non confonderle!

Il beta reader
Il beta reader, come un beta tester per i videogame, è una persona che si occupa di interfacciarsi con la prima versione del romanzo. Si tratta, di base, di un lettore test.
Il beta reader non è una figura professionale, non è quindi qualcuno che dovete pagare. Egli è bensì un volontario, estraneo, amico o parente che si offre di leggere la vostra storia e darvi dei pareri onesti dal punto di vista del lettore.
Alcuni autori creano delle vere e proprie campagne di beta reading nelle quali coinvolgono più persone che, alla fine della lettura, offrono il loro onesto feedback da lettori, così da indirizzare l’autore verso una prima revisione. Alcuni allegano alla copia del romanzo che fanno loro leggere anche un questionario da compilare, che può essere molto utile per inquadrare punti di forza e di debolezza del romanzo!
Il correttore di bozze
Il correttore di bozze (o proofreader) è colui che si occupa di correggere errori grammaticali, sintattici e di battitura. Un correttore di bozze professionista va pagato, sebbene il suo costo sia inferiore a quello di un editor, ma è comunque una figura fondamentale.
Nessuno, per quanto attento, può trovare tutti gli errori di battitura presenti nel suo testo.
Il compito del proofreader è quindi quello di leggere il testo e scovare tutti gli errori sfuggiti all’autore. E basta.
Errori di logica, buchi di trama, incongruenze e quant’altro, invece, non sono affare che lo riguardano. Non è neanche tenuto a darvi un parere personale sul romanzo in sé.
Per quello, dobbiamo rivolgerci a una terza figura.
L’editor
Letteralmente, l’editor è colui che cura un’edizione. In pratica è l’occhio esterno che si occupa di tirare fuori il massimo delle potenzialità di un’opera per portarla al suo massimo splendore.
Quella dell’editor è una figura professionale piuttosto specializzata. Deve infatti conoscere bene la letteratura, il mercato letterario e avere una grande capacità di ragionare oggettivamente sul testo che gli viene proposto.
Può offrire una semplice scheda di valutazione e lasciare che l’autore ci pensi da sè, ma quando fa il suo lavoro fino in fondo l’editor stimola l’autore a fare del suo meglio, evidenzia punti forti, errori, incongruenze, indica eventuali buchi di trama, inesattezze storiche, problemi nel worldbuilding, errori logici e nella caratterizzazione dei personaggi ma, soprattutto, offre all’autore molti spunti per risolvere questi problemi.
L’editor non è tenuto a riscrivervi il romanzo da capo (per quello ci sono i ghostwriter) ma non è neanche una figura che indica quello che secondo lui non va e se ne lava le mani. Lavora fianco a fianco con l’autore per migliorare il romanzo sotto ogni aspetto prima di metterlo a disposizione del pubblico. Si tratta di un consigliere, una persona con cui gli autori più testardi finiscono anche per scontrarsi, ma che non ha motivo di non offrire input interessanti nel suo interesse e nell’interesse della storia.
Se vuole, può anche aiutare con l’impaginazione se il romanzo non verrà poi preso in mano da una copisteria, ma non è tenuto a farlo.
A quale figura appoggiarsi?
Di norma, la risposta sarebbe “a tutte e tre“. Ognuna di queste tre figure offre uno spunto diverso. Il beta reader è il punto di vista del lettore, l’editor è quello del professionista del settore e il correttore di bozze è quello dell’occhio in più che a tutti serve. Nessuno può sostituire l’altro, anche se a volte alcuni editor si improvvisano anche correttori di bozze le due qualifiche restano comunque separate.
Purtroppo, ancora oggi, molti (troppi) autori che si appoggiano alle piattaforme di self publishing pensano che pubblicare in self voglia dire fare tutto da soli, ma in realtà non è così.
Spesso chi insiste per scrivere il romanzo, editarlo, correggerlo, impaginarlo, fare la copertina da solo e occuparsi anche della promozione da qualche parte finisce per fallire. Dobbiamo anche tenere in conto, però, che chi sceglie di pubblicare gratuitamente in questo modo può non avere i soldi per appoggiarsi a servizi esterni. Che fare dunque? Correre il rischio di offrire al proprio pubblico un prodotto scadente sotto uno (o più) di questi aspetti o investire quello che ci si può permettere per avere, almeno, il parere superficiale di un editor?
Al riguardo ci sono infiniti dibattiti e in tutta onestà non sono di mio interesse né sono il fulcro di questo articolo, il cui scopo era quello di presentarvi al meglio queste figure che spesso vengono confuse o mescolate, anche a causa di persone che si spacciano per uno, l’altro o entrambi solo per guadagnare qualcosa senza avere nemmeno una qualifica.
Spero quindi di aver fatto chiarezza nel mare di informazioni contrastanti che si possono trovare su internet!
Oltre, ovviamente, a invitarvi a fare attenzione a chi affidate il vostro romanzo per non rischiare di trovarvi tra le mani di un improvvisato ciarlatano, posso solo invitarvi a commentare, qui o su Facebook, se avete ancora dubbi, domande o perplessità, o se avete voglia di approfondire ancora l’argomento!
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