Dai libri alle serie tv i cliffhanger sono sempre con noi. Ma cosa sono, esattamente? E come possiamo sfruttarli al meglio? Scopriamolo insieme!
Bentornati, lettori e autori, a un nuovo articolo del mio piccolo blog!
Come è chiaro dal titolo, quest’oggi parleremo di cliffhanger, una parola che potete anche non aver mai sentito nonostante, di sicuro, vi siate imbattuti nel fenomeno almeno una volta in vita vostra.
Con cliffhanger, infatti, si intende quel momento in cui un capitolo o l’episodio di una serie si interrompe nel momento di massima tensione, costringendo il lettore o lo spettatore a voltare immediatamente pagina e iniziare il capitolo successivo senza neanche riprendere fiato.
O almeno, questo è lo scopo di questo strumento, se usato bene.

La verità è, infatti, che usare i cliffhanger non è facile come può sembrare. Se pensate che basti interrompere la storia in un qualsiasi momento cruciale avete sì, compreso il significato del termine, ma forse non siete ancora in grado di utilizzarlo al meglio.
Per questo ho pensato di proporvi questo articolo! Vediamo quindi insieme come sfruttare a pieno questo utile mezzo narrativo!
Costruire la collina
In inglese, “cliff” vuol dire appunto collina. Se immaginiamo il cliffhanger come una strada in salita che si interrompe al punto più alto per poi scendere nel capitolo/episodio successivo, allora il significato del titolo è chiaro: se vogliamo interromperci al punto più alto della salita dobbiamo prima avere una salita.
Quindi, se intendete terminare un capitolo con un cliffhanger, la tensione deve iniziare a salire dalla prima parola del capitolo, ma soprattutto il picco va diviso tra i due capitoli ed è fondamentale che in quello seguente la tensione vada diminuendo.
Viene da sé, quindi, che la conclusione del capitolo seguente sarà quanto più tranquilla possibile.
Moderazione
Se terminate ogni singolo capitolo con un cliffhanger, il lettore si stancherà. I motivi sono tanti. Primo tra tutti, che gran parte dell’efficacia di questo strumento deriva dall’effetto sorpresa. Se diventa prevedibile, allora è inutile. Secondo, che per quanto sia emozionante trovare una storia che non si riesce a smettere di leggere, a un certo punto si dovrà mettere giù. Sempre meglio dare ai lettori dei momenti di calma in cui poter chiudere il libro e occuparsi di altre questioni che richiedono la loro attenzione.
Se poi decidete di terminare ogni capitolo con un cliffhanger, allora sappiate che vi state mettendo inutilmente in difficoltà. Non è insolito che il ritmo di una storia si rilassi a un certo punto, forzare la suspance anche in quei momenti finirebbe per rovinare il lavoro.
Scegliere quello giusto
Un cliffhanger non è solo quello che lascia il personaggio in una situazione di vita o di morte. Ce ne sono di diversi tipi. Il capitolo può concludersi con una situazione pericolosa, ma anche con una scoperta scioccante, con un evento che causerà di sicuro un cambiamento nelle dinamiche tra i personaggi, con una situazione inaspettata o imbarazzante… insomma, avete l’imbarazzo della scelta, il vostro protagonista non deve per forza essere ogni volta in punto di morte!
Colpire i sentimenti del lettore
Se un cliffhanger lascia il lettore indifferente non è stato usato in maniera corretta. Se non vi fa guadagnare almeno un paio di maledizioni per esservi fermati proprio lì, allora conviene riscriverlo.
Se riuscite ad agganciare i sentimenti del lettore, inoltre, creare dei cliffhanger efficaci sarà ancora più semplice perché basterà poco, la minima rivelazione, per ottenere l’effetto desiderato! Colpite quindi senza pietà, “dritto nei feels” come si suol dire, e vedrete che non mancherete un colpo.
Scriveteli tutti e poi toglietene alcuni
Come dicono gli inglesi, less is more. Plot twist e rivelazioni sono importanti, ma non ve ne serve a tutti i costi uno in ogni capitolo. In una storia sono tanti gli elementi che tengono un lettore incollato alle pagine. I cliffhanger sono solo uno di molti, quindi per una storia ben equilibrata vi conviene dosare questo e altri strumenti, così da avere la certezza di dare il vostro meglio senza trascurare nulla di ciò che può rendere la vostra storia una grande storia.
Concentratevi sullo stile, sulla trama, sui personaggi e le loro emozioni, e vedrete che i colpi di scena verranno da soli, senza alcun bisogno di forzarli.
Anche in questo caso, abbiamo imparato insieme che scrivere può essere semplice ma farlo bene non altrettanto. Tutto normale, insomma!
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