Foreshadowing e Red Herrings: cosa sono e come usarli

Foreshadowing e Red Herrings: due termini inglesi che indicano degli interessanti strumenti narrativi che ogni autore dovrebbe tenere nella sua cassetta degli attrezzi. Vediamo insieme cosa sono e come possono migliorare il vostro romanzo!


Bentrovati tutti a un nuovo episodio di “Guide di cui forse c’era bisogno e forse no”, ossia i writing tips che raccolgo nelle mie peregrinazioni per i più oscuri recessi del web e che condivido con voi sperando si rivelino utili!

Oggi ho scelto di parlarvi di due strumenti narrativi che probabilmente vi sono già saltati all’occhio se avete l’abitudine di leggere con molta attenzione, ma che forse non sapevate avessero un nome.

Questi strumenti sono, come dice il titolo, il Foreshadowing e i Red Herrings.


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Questi termini, che in questo caso preferisco non tradurre (anche perché non credo renderebbero bene), indicano entrambi episodi nei quali l’autore preannuncia qualcosa di quello che accadrà nella storia ma senza renderlo troppo palese al lettore.

Per capirne bene il funzionamento è il caso, prima, di fare una precisazione.

I flashforward, ossia gli opposti dei flashback, episodi in cui il narratore altera il tempo della narrazione per raccontare chiaramente un episodio che accadrà nel futuro del personaggio, non contano come Foreshadowing nè come Red Herrings. Questo perché si tratta appunto di una narrazione esplicita.

Dedichiamoci quindi a parlare di questi due interessanti strumenti.


Foreshadowing

Il Foreshadowing è una tecnica che prevede di lasciare qua e là degli indizi, sul momento insignificanti, che andranno pian piano a delineare un evento significativo durante il corso della storia.

Detta così può sembrare facile, ma in realtà utilizzare con accuratezza questo mezzo non lo è per niente. Il vero Foreshadowing è subdolo ma significativo, non mostra nè troppo nè troppo poco, ma soprattutto non attira l’attenzione su di sé.

Per riuscire a utilizzarlo al meglio è fondamentale aver pianificato per bene il vostro romanzo o, in alternativa, lo si può aggiungere in fase di editing, quando la storia è ormai finita e si hanno le idee ben chiare.

Inoltre non va utilizzato per ogni cosa. Ci sono dei dettagli che è meglio rivelare chiaramente da subito e altri, invece, che è il caso di tenere come colpi di scena senza anticipare nulla, così da cogliere di sorpresa anche il lettore più attento.

A volte il Foreshadowing è un oggetto con un significato simbolico, a volte una parola o una sensazione accennata quasi per caso, altre volte una criptica predizione da parte di un personaggio esterno, ma che sia più o meno palese il suo compito è quello di invogliare il lettore a saperne di più, non di spegnere l’entusiasmo per la storia.

Un paio di esempi:

1- Una tecnica che Stephen King usa spesso nei suoi libri. “Quando uscì di casa quel giorno non sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto sua moglie”. In questo caso non c’è nulla di subdolo, anzi, si può quasi parlare di spoiler. Eppure non toglie al lettore la voglia di leggere, al contrario! Perché il protagonista non vedrà più la moglie? Morirà lui? Morirà lei? Verranno separati da qualche altro evento? Leggiamo ancora per scoprirlo!

2- L’elefante nella stanza. Vi capita mai, leggendo un libro, di notare che la descrizione esalta un elemento particolare dell’ambiente? Se normalmente le descrizioni dell’autore sono abbastanza frugali ma di punto in bianco si sofferma a descrivere con dovizia di particolari un oggetto, potete stare sicuri che quell’oggetto ha una qualche importanza o ne avrà nel corso della narrazione. Ma che bella questa lampada che ci viene descritta nei minimi particolari! Come? Tre capitoli dopo viene usata per uccidere qualcuno? Ma chi l’avrebbe mai detto!


Red Herrings

Molto più comuni nella retorica che nella scrittura, i Red Herrings sono degli avvenimenti o degli argomenti introdotti per distrarre l’attenzione dal vero fulcro della questione.

A parte essere utilizzati se avete qualche personaggio particolarmente bravo a rigirare gli altri a parole, potete usarli come salvagente in caso il Foreshadowing rischi di diventare troppo ovvio.

Questi due strumenti sono come due facce della stessa moneta, infatti i Red Herrings non sono facili da inserire senza destare il sospetto del lettore Sherlock-Holmes di cui abbiamo parlato sopra, sempre pronto a notare ogni virgola messa fuori posto!

L’esempio sommo dei Red Herrings utilizzati nella narrazione lo troviamo proprio nei libri di Harry Potter. La Rowling è sempre stata maestra nel disseminare indizi che hanno senso solo una volta che si ha in mano il quadro generale, e mentre ci sono dettagli che erano chiaramente sospetti, altri sono passati sotto il naso di tutti.

Esaminiamo la faccenda nel dettaglio prendendo in esempio il mio preferito della saga: Il Prigioniero di Azkaban.

Per tutta la durata della storia è chiaro agli occhi di tutti che Hermione stia nascondendo qualcosa (la giratempo). L’autrice non fa alcuno sforzo per nasconderlo, anzi, lo sottolinea più volte, senza però svelarci il mistero fino alla fine. Tuttavia, ed ecco i Red Herrings che entrano in gioco, accade sempre qualcosa di più grave che ci toglie dalla testa il fatto che, apparentemente, Hermione abbia sviluppato il dono dell’ubiquità.

Quello che però non si nota è il fatto che, in realtà, anche la questione giratempo è un Red Herring. Per cosa? Ma per distrarci dal vero mistero del libro, ossia l’identità di Crosta.

Fateci caso: tutte le volte che succede qualcosa che potrebbe farci rendere conto che Crosta non è il semplice topo che sembra, un attimo dopo avviene qualcosa di più importante che lo fa passare in secondo piano. La signora del negozio di animali dice chiaramente che un topo non potrebbe mai vivere così a lungo, ma un attimo dopo Grattastinchi piomba loro addosso e il discorso viene messo da parte. Ci dicono chiaramente che Minus ha perso un dito, proprio come il dito che manca a Crosta, ma lo dicono dopo aver rivelato che Sirius ha tradito i genitori di Harry e la nostra attenzione è tutta lì.

I Red Herrings non devono essere informazioni di scarsa importanza, anzi, o il lettore li ignorerà, ma devono portare chi legge sulla strada sbagliata. Se il colpevole è troppo palese fate in modo che altri tre personaggi innocenti abbiano il movente per essere colpevoli tanto quanto lui.

In questo caso l’unica cosa fondamentale da ricordare è che non bisogna mentire al lettore. La Rowling non lo ha mai fatto. Noi crediamo che Sirius sia il colpevole per tutto il libro perché è quello che viene portato a credere Harry da persone che lo credono a loro volta, a causa di una serie di coincidenze che incolpano proprio lui, la cui unica colpa è stata quella di non immaginare cosa Minus sarebbe stato in grado di fare per sfuggirgli. In questo caso sia il lettore che i personaggi sono vittime dei Red Herrings, ma non gli vengono raccontate bugie, vengono solo portati a prendere le conclusioni sbagliate.


In generale, quindi, se riuscirete a prendere confidenza con questi strumenti potrete portare la vostra scrittura a un nuovo livello di profondità, intrappolando il lettore nelle trame della vostra mente senza che neanche se ne renda conto.

Con questo anche l’articolo di questa settimana è giunto alla fine! Come ogni volta vi invito a fare domande, se ne avete, o condividere le vostre considerazioni, che sia qui o su Facebook!

Spero che questi strumenti possano esservi utili per arricchire le vostre competenze e migliorare sempre di più le vostre capacità!

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