La serie di Eoin Colfer che fareste bene a leggere prima che esca il film
Sapendo bene quanto siano odiate le persone che a qualunque costo sostengono che “il libro era meglio” cerco di tenere questo mio lato per me e non sbandierarlo eccessivamente.
Di solito ci riesco piuttosto bene. Al limite dico chiaramente di non iniziare certe discussioni perché divento petulante, ma questa volta devo battere ogni mio record e cominciare a lamentarmi già da prima che il film esca.
Dato che non posso farlo criticando il film, lo farò parlandovi del libro.

Cos’è Artemis Fowl?
Artemis Fowl è una delle serie con cui sono cresciuta. Artemis Fowl è una delle serie che consiglio sempre. Artemis Fowl mi ha strappato il cuore dal petto, lo ha buttato per terra e ci è saltato sopra.
Ma partiamo dalle basi: storia fantasy con elementi fantascientifici divisa in otto libri e attualmente conclusa.
La trama:
(può contenere leggerissimi spoiler sul primo libro della saga)
Un ragazzino irlandese di dodici anni, con un QI da fare invidia al mondo intero e la maturità emotiva di un sassolino, riesce a trovare le prove che il popolo fatato (il Piccolo Popolo) esiste davvero. Decide quindi, come tutti i normali ragazzini di dodici anni, di trovare il modo di rubare al piccolo popolo il loro oro.
Aspetta. In che senso non è quello che farebbe un ragazzino di dodici anni?
Ecco perché odio gli adolescenti.
Ma torniamo a noi.
Erede di una nobile casata in rovina (a causa dei loschi affari del padre, pessimo modello genitoriale) lo scopo del ragazzo è quello di riportare i Fowl al loro antico splendore. Quindi invece di mettere a buon frutto il suo cervello strabiliante e vendere alcuni dei brevetti da lui ideati, decide di darsi al crimine interspecie. Tutto normalissimo.
Ad affiancarlo c’è la sua guardia del corpo/figura paterna/amico-ma-non-diciamolo-ad-alta-voce Leale. Il suo compito è quello di proteggere Artemis da eventuali tentativi di rapimento e omicidio, cose normali per qualsiasi ragazzino ricco. Finisce invece per doverlo proteggere da una banda di elfi, folletti, nani e centauri estremamente incazzati (e a ragione) e dalla L.E.P. (Libera Eroica Polizia).
Durante le sue avventure, Artemis dovrà superare diverse peripezie: attacchi alla sua vita, attacchi alla vita delle persone a lui care, viaggi nel tempo, indossare un paio di jeans invece dei suoi amati completi di sartoria, provare a salvare il mondo e fare il tutto senza che la madre si accorga di cosa sta combinando nella stanza accanto.
Una passeggiata, insomma!
Ambientazione:
A parte le scene ambientate a Cantuccio, la città sotterranea in cui vive il Piccolo Popolo (in accordo con la mitologia irlandese, se siete pratici dell’argomento), la storia si svolge nel nostro mondo, tra gli anni 2000-2010, e l’unico elemento fantascientifico è la tecnologia avanzata in possesso del Piccolo Popolo o costruita da Artemis stesso.
Dico fantascientifica e non fantastica perché tutto quello che viene presentato nella storia viene sempre spiegato e ha un funzionamento logico, anche quando ad andarci di mezzo è la magia del Piccolo Popolo.
Da Dublino a Dubai, Artemis riesce a fare danno ovunque, conquistandosi una discreta fama di criminale anche quando tutto quello che cerca di fare è aiutare. Forse dovrebbe rivedere i suoi metodi, o forse dovrebbe tornare a giocare coi lego. Ci sono varie scuole di pensiero al riguardo.
Personaggi:
Una rapida carrellata dei personaggi che appaiono più spesso nella serie.
Artemis: Capelli neri, occhi azzurri, completi di sartoria e nome da femmina di cui va estremamente orgoglioso. Se utilizzasse il suo cervello per fare del bene invece che comportarsi da delinquente potrebbe trovare una cura a tutte le malattie del mondo, mandare la tecnologia umana avanti di decenni in pochi mesi e mettere fine alla fame. Invece no. Rubiamo l’oro agli elfi! Questo è quello che succede quando lasciate che sia la servitù a crescere i figli!
Leale: Guardia del corpo al servizio della famiglia Fowl da anni. Uomo caucasico, senza capelli (probabile li avesse quando ha iniziato a lavorare per Artemis e li abbia persi tutti dalla disperazione), dotato della pazienza di un santo e di impareggiabili abilità balistiche. Esperto di arti marziali e di cucina. Potrei dire che ha anche dei difetti ma mentirei.
Spinella Tappo: Donna adulta e cazzuta che ha la sfortuna di essere alta un metro e un tappo perché è un’elfa. Membro della L.E.P. (l’unica donna!) è lo sbirro cattivo con cui nessuno vorrebbe avere a che fare nelle sue giornate no e spesso neanche nelle sue giornate sì. Si è sudata il posto che occupa nella polizia e il suo sogno nella vita è quello di raddrizzare Artemis a ceffoni. Ha tutto il nostro supporto.
Julius Tubero: L’unico elfo a cui il detto “elfi boia solo noia” non si può adattare. Perché se sentisse qualcuno dirlo lo riempirebbe di mazzate. E gli farebbe molto male. Capo della polizia, se fosse umano lo si potrebbe immaginare con l’onnipresente ciambella in mano, sempre pronto a strapazzare Spinella. Guardandolo dal punto di vista dello stereotipo non impressiona molto, ma durante la storia si mostra come uno dei pilastri immancabili della saga. Dice molte parolacce, e anche per questo è uno dei miei personaggi preferiti.
Bombarda Sterro: Un nano affetto da flatulenza. Devo aggiungere altro?
Polledro: Il nostro immancabile nerd di quartiere. O meglio, di distretto. Centauro, genio informatico della L.E.P., odia Artemis per una sorta di gelosia tra geni e ama Artemis per una sorta di rispetto tra geni. Andando avanti con la storia si scopre che in realtà Polledro odia un po’ tutti, ma in maniera affettuosa. Sì insomma… quasi tutti in maniera affettuosa.
Antagonisti:
Vorrei fare per loro quello che ho fatto per i protagonisti, ma presentarli uno per uno sarebbe un bello spoiler (anche perché sono sicura che qualche volta Artemis starebbe meglio da questa parte).
Alcuni di loro durano per un solo libro, altri sono più difficili da togliere di mezzo, alcuni sono umani, altri sono membri del Piccolo Popolo, ma hanno tutti due cose in comune: sono tremendamente credibili e sanno farsi odiare.
Considerazioni generali:
In generale, la serie di Artemis Fowl (composta da otto libri che si leggono tutti d’un fiato) è uno di quei libri che andrebbero letti da ragazzi ma non stonano in mano ad un adulto. Certo, il protagonista ha dodici anni all’inizio della storia, ma tutti gli altri personaggi intorno a lui sono più grandi, più maturi, ben approfonditi e sfaccettati.
Nella mia vita ho letto tanto, ma questo è uno dei libri che mi è rimasto nel cuore di prepotenza. Colfer è un autore che dovrebbe scrivere molto di più, ma mi rendo conto che il livello di complessità delle sue storie non gli permette di sfornare cinque volumi all’anno (e poi ovviamente ha scritto altre storie, ma Artemis è Artemis!)
Nonostante vada bene per i più giovani è un libro che si può leggere a più livelli, che ogni volta lascia qualcosa di nuovo e che non smette mai di stupire, anche quando lo stai rileggendo.
Per concludere, una rapida lista
Cinque motivi per leggere Artemis Fowl:
1- Perché l’ho fatto leggere a una persona che odia il fantasy ed è piaciuto anche a lei. Anzi, per la precisione ne è tuttora ossessionata. Il realismo nel fantastico è la parola chiave.
2- Perché insegna che l’intelligenza è la chiave per risolvere tutti i problemi, ma anche avere a fianco le persone giuste non guasta.
3- Perché ha personaggi femminili forti, che sanno farsi valere ma che comunque hanno un lato fragile che le rende umane senza trasformarle in banali interessi romantici.
4- Perché non perde tempo a descrivere romanticismi inutili, ma quando lo fa ti lascia col desiderio di ululare alla luna dalla felicità.
5- Ho già accennato al nano affetto da flatulenza?
Se questo non basta, in una rapida carrellata abbiamo: esplosioni; armi da fare invidia a Star Wars; furti strabilianti; prigioni di massima sicurezza; folletti psicopatici; la pizzeria di Stonehenge; tre nuovi alfabeti tutti da imparare; la sputacchiera del re; ghiande; eruzioni vulcaniche e ancora esplosioni.
Vi ho convinto? Lo leggerete? E se invece lo avete già letto concordate?
In ogni caso, se lo leggerete a causa mia, quando sarete in lacrime non venite a incolparmi. Ho già abbastanza persone che lo fanno.
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